L’espressione «Barbecue» è la sintesi di significati diversi: è l’atto del cucinare, lo strumento utilizzato, una tecnica di cottura antichissima e l’evento sociale che ne è la cornice. Non c’è alcun’altra occasione d’incontro che riassuma al meglio il concetto dello “stare insieme”. Come non c’è alcun dubbio che sia un avvenimento collettivo con un forte valore simbolico, con cui si evidenzia ogni sorta di rapporti che esiste fra i membri di una comunità, al loro interno o, all’esterno.

La passione degli italiani per i cibi cotti sulle braci sta vivendo un reale boom. Non è più solo una tendenza, ma una vera e propria moda. Uno stile di vita che conquista sempre più seguaci. Sì, perché sta diventando un culto con i suoi riti e i suoi sacerdoti. Le stime indicano in più di 24 milioni (in maggioranza di suino, manzo, pollame) le grigliate fatte in casa, nelle aree attrezzate all’aperto e nelle sagre di paese, in un solo anno. È una pratica che contagia un po’ tutti. Qual è il periodo preferito per organizzare un «barbecue»? Ormai “si cuoce alla brace in tutti i mesi dell’anno”. Naturalmente l’apice si registra durante le stagioni più calde. I piatti sono il frutto di una creatività legata alla tradizione. Tutti hanno una caratteristica: l’equilibrio dei sapori e dei profumi che esalta l’integrità delle materie prime. Nella maggioranza dei casi si tratta di una cucina basata sulla meticolosa ricerca dei prodotti del territorio che privilegia i valori autentici della convivialità e dell’ospitalità. (con 120 succulente ricette a base di carne, pesce, verdura, formaggi, frutta)